Issopo: Hyssopus officinali L. subsp. officinalis
L'Issopo (Hyssopus officinali L. subsp. officinalis) è conosciuto e apprezzato sin dall’antichità e intorno ad esso gravitano usi, miti e leggende, che spaziano dall’ambito strettamente erboristico a quello magico-religioso e alimentare.
«Aspergimi con l’Issopo e sarò mondato, purificami e sarò più candido della neve»: l’antica saggezza di questo Salmo biblico condensa l’uso generale dell’Issopo come pianta purificatrice. La sua sacralità, riconosciuta sia dai pagani che dai cristiani, ne impone l’utilizzo in numerosi riti di benedizione e di pulizia cosiddetta “astrale”. Questa tradizione è confermata dal significato etimologico dei termini hyssôpos e hyssopus, i quali, di derivazione, rispettivamente, greca e latina, secondo alcuni studiosi sono riconducibili alla parola ebraica ezob o all’arabo azzof, con il significato di “pianta sacra”. Per tale motivo compariva come ingrediente fondamentale nella preparazione degli incensi da bruciare e delle cosiddette “Acque della purificazione”. Anche il Re Salomone, così narra la tradizione, conosceva e apprezzava i poteri medicamentosi e magici di questa pianta. La troviamo citata nel Vangelo di Giovanni, a proposito dell'evento della Passione: con un ramo di Issopo viene offerta a Gesù, morente sulla croce, una spugna imbevuta di aceto.
Perché si chiama così:
Nel Medioevo era considerato un rimedio contro la peste: con i suoi fumi si disinfettavano le case, le chiese e i lebbrosari. Con rametti d’Issopo si aspergeva l’acqua benedetta nei riti di purificazione delle case e dei campi e si confezionavano coroncine a scopo esorcistico, per tenere lontane le influenze negative. Santa Ildegarda da Bingen (1098-1179) consigliava di macerare le sue foglie nel vino e di somministrare tale medicina nei casi di depressione.
La pianta intera contiene un olio essenziale (una miscela di pinocanfene, beta-pinene, pinocarvone, tujone, delta-germacrene, ecc.), acidi organici (malico, oleanolico, ursolico, caffeico, ferulico, oleanolico, rosmarinico, ecc.), flavonoidi (diosmina ed esperidina), fitosterolo, resina e sostanze tanniche. A scopo alimentare le foglie e i fiori vengono utilizzati, in piccole quantità, per aromatizzare le insalate miste oppure piatti a base di carne (in particolare arrosti) e verdure. Il loro aroma è ottimo per impreziosire minestre, zuppe, ripieni, salse e sughi. Deve essere però impiegata con una certa parsimonia in quanto il suo odore aromatico è molto forte, penetrante e sebbene gradevole, a dosi elevate, può risultare alquanto acre e amaro. Sotto forma di essenza è l'ingrediente fondamentale di numerosi liquori a base di erbe, (Chartreuse, Benedettino,Issopino), tra cui il famoso “Cent'erbe”, alcune ricette differiscono
L'uso medicinale di questa pianta è conosciuto sin dall'antichità: viene impiegata per la sua azione aperitiva, digestiva, carminativa, tonica sul sistema nervoso, antisettica, cicatrizzante, stimolante le difese immunitarie, antispasmodica, balsamica, antipiretica, decongestionante ed espettorante. Il suo olio essenziale dimostra spiccate proprietà battericide e antivirali. Per questa ampia gamma di proprietà farmacologiche, l’Issopo risulta un eccellente rimedio per curare bronchiti croniche, stati influenzali, sinusiti, mal di gola e gengiviti (in forma di collutorio), raffreddori, alcune forme di herpes, problemi digestivi, infezioni intestinali, flatulenza, ansia e affaticamento mentale. Per uso topico, l’infuso delle foglie è impiegato per fomenti, lavande e medicazioni di abrasioni, ferite e piaghe.
Nella medicina popolare il decotto di infiorescenze di Issopo e frutti di Fico, è raccomandato in caso di tonsillite e tosse, mentre l'infuso di fiori viene consigliato per regolare il flusso mestruale (azione emmenagoga) e aumentare la diuresi. La somministrazione interna dell’olio essenziale (nonostante la generale assenza di effetti collaterali) è sconsigliata ai bambini, alle donne in gravidanza e ai soggetti sofferenti d’ipertensione ed epilessia.
Nell’ambito dell’Aromaterapia, l’essenza (vaporizzata, sotto forma di profumo o miscelata a oli da applicare sul corpo) trova impiego in situazioni ed esperienze di particolare coinvolgimento emotivo (come la meditazione, il rilassamento, il massaggio, l’ascolto della musica, la creazione di opere artistiche) e per la purificazione a livello emozionale e spirituale, di persone e luoghi.
Tratto da: https://wsimag.com/it/benessere/10038-lissopo
Tratto dal libro “Le cure miracolose” di Suor Ildegarda.
Se il fegato diventa sofferente a causa di tristezza, per esempio dopo la morte di una persona cara, esso va curato nel seguente modo:
“Ma quando il fegato si ammala a causa della tristezza, prima che la malattia prenda il sopravvento, si faccia cuocere un pollo giovane con Issopo e si mangi spesso, sia il pollo sia l’Issopo.
Ma si mangi anche l’Issopo crudo macerato nel vino e si beva questo vino, perché l’Issopo gli è di vantaggio in questa malattia più che a colui che soffre di polmoni.”
L’Issopo conferisce ai cibi un piacevole sapore amarognolo e piccante: allo scopo viene utilizzato per insaporire carni, minestre e frittate, oltre che per aromatizzare aceti e liquori.
Tratto da erbe e aromi, gusto e salute dalle piante, Demetra Salute in cucina
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"L'issopo purifica come il calore rimuove lo sporco nel vaso. L'issopo è buono a tutti i pasti. È più utile in polvere e cotto che crudo. Rende il fegato attivo e pulisce un po' i polmoni (PL 1156 A).
Ma se il fegato è malato a causa della tristezza della persona, il pollo tenero dovrebbe essere cucinato con issopo prima che la malattia prenda piede. Questa issopo dovrebbe essere preso spesso con il pollo, e issopo fresco dovrebbe anche essere messo nel vino e poi il vino dovrebbe essere bevuto perché l'issopo è più utile per questa debolezza che per chi soffre del polmone.
Tratto da: https://www.santahildegarda.es/tienda/it/erbe-e-spezie/68-hisopo.html
Sbucciate 800 g di patate, grattugiatele e tagliate una cipolla ad anelli.
Scaldate due cucchiai di olio d’oliva in una padella antiaderente, mettete le patate e la cipolla, insaporire con del sale alle erbe e fate soffriggere mescolando ripetutamente. Prima della fine della cottura, aggiungete 4 o 5 cucchiai d’issopo e date la forma di una torta. Cuocere il tutto a fuoco medio.Girate, aggiungete un cucchiaio di olio d’oliva e terminate la cottura dell’altro lato.
Conservazione
Epoca di raccolta
Proprietà curative
Come lo usiamo
In forma di infuso, tisana per contrastare tosse e mal di gola, si usa con successo nelle affezioni bronchiali sopratutto quando ci sono componenti allergiche. Si usa sopratutto come infuso dolcificato con il miele. Anche in tintura e essenza. In cucina si impiegano foglie e fiori per aromatizzare carni e minestre alle quali l’Issopo conferisce un gusto resinoso molto particolare e non sempre gradito, almeno al primo assaggio.Essendo fortemente aromatica l’erba ( sopratutto l’essenza) è largamente impiegata nell’industria farmaceutica, in profumeria(soprattutto nella profumazione dei saponi ), nella confezione di caramelle e infine nella produzione di liquori, tra cui ricordiamo l’amaro Benedettino.
Dove cresce
Controindicazioni
Inoltre, benché l’Issopo sia adatto a curare le malattie dell’apparato respiratorio sarà bene evitarne l’uso nel momento in cui infiammazione è allo stato più acuto.
Qualche informazione in più
Per tradizione l’Issopo è considerata una pianta purificatrice, da usarsi nei riti ecclesiastici di riconsacrazione e depurazione.Del resto era sacro gia per gli antichi: Re David invoca Dio dicendo: << Purificami con l’Issopo e saró puro>>, e nell’Esodo leggiamo che in Egitto Dio risparmiava le case degli ebrei che avevano affisso all’uscio un ramo di issopo.